Emergenze Rifiuti. “Nonostante il congelamento della cava la gente continua a dire no”

In queste settimane si sta assistendo all’ennesima emergenza rifiuti che travolge la Campania. Questa volta le città interessate sono Boscoreale, Boscotrecase e Terzigno dove un Governo che, dopo aver promesso di aprire nuove discariche, ora ne prevede un’altra qui in pieno Parco Nazionale del Vesuvio. Secondo la legge 123/2008 ,infatti , proprio Terzigno è stata classificata come sito di interesse strategico per la realizzazione dell’impianto di discarica per rifiuti pericolosi di Cava Vitiello. L’apertura di una nuova discarica però prevede anche l’allargamento di una già preesistente , Cava Sari, contenente ad oggi 101mila tonnellate di rifiuti.

Dopo l’ipotesi dell’inquinamento delle falde acquifere generato dalla stessa discarica Sari, i sindaci e l’intera popolazione dei Comuni interessati da settimane protestano, legittimamente, contro l’ipotesi di una nuova discarica presidiando la loro terra, bloccando gli autocompattatori carichi di rifiuti e chiedendo soluzioni concrete. L‘esito del vertice di sabato scorso tra il capo della protezione civile Guido Bertolaso e i sindaci dell’area vesuviana – dove si è deciso il momentaneo congelamento di Cava Vitiello e la chiusura temporanea della discarica Sari per poter effettuare una serie di analisi specifiche per verificare lo stato di suolo e acqua – non è parso dare sicurezza ai manifestanti.

Cerchiamo di capirne i perché attraverso le parole di Francesco Paolo Oreste , consigliere comunale del Pd a Boscoreale .

Sabato Bertolaso con i sindaci vesuviani ha deciso di congelare Cava Vitiello. Cosa vuol dire in realtà ?

“Il congelamento di Cava Vitiello vuol dire che al momento non ne verrà decretata l’apertura immediata. Oltre al congelamento della cava si prevede la fine delle proteste, il blocco dello sversamento nella Sari per tre giorni, ossia fino a quando non saranno accertate le condizioni igieniche sanitarie o eventuali punti di criticità. In realtà questo non è altro che una misura per il contenimento dell’ordine pubblico. Questo tipo di proposte è importante in quanto permette di abbassare i toni di protesta, ma non serve a dare risposte. La piazza vuole della risposte concrete e certo il congelamento non lo è”.

La folla in piazza dice no alla discarica, ma a quanto pare la politica non ascolta questa volontà. Perchè?

“Noi stiamo protestando pacificamente da due anni e mezzo. Sono bastate azioni violente da guerriglia armata perche tutti i giornali ci bollassero come camorristi e brigatisti e ciò ha fatto si che l’attenzione mediatica si accendesse. Prima di questa violenza ci sono state mille sacrosante ragioni della gente comune o della Comunità Europea e di altre istituzioni che sono state alla base del nostro dire no a questa ennesima cava. La politica non ci ascolta, anche se in queste zone riesce ad ottenere tantissimi voti, perche è fondata su un sistema individualistico che non opera per il bene di tutta la comunità. Il sistema cave e discariche è il fallimento dell’intera democrazia perché si è tenuto conto solo degli interesse economici legati all’intero ciclo dei rifiuti. Cave e discariche non convengono nè al cittadino nè all’ambiente , l’unica soluzione è quella della raccolta differenziata che abbasserebbe di tantissimo i costi della gestione dell’intero ciclo dei rifiuti a discapito di tutte le persone che vivono con esso . Boscoreale è passata da un giorno all’altro da 0 al 78 % di differenziata e cosa ne ha ricavato? Una discarica e l’aumento delle tasse”.

Nel decreto legge n 90/2008 si parlava anche di promuovere e potenziare la raccolta differenziata, ma a quanto pare non è stato fatto del tutto.

“Il decreto legge stabiliva di aprire termovalorizzatori, cave, potenziare la raccolta differenziata, creare siti di compostaggio. L’unica cosa che è stata fatta, è stata solo quella di aprire discariche. Attualmente non si capisce perche si sia acceso un fuoco terribile di violenza , di disordine pubblico e forza laddove non si è portata una soluzione politica .Si è cercata di portarla soltanto con l’uso della forza, con la polizia, con l’esercito, con dichiarazioni e proposte di legge ma non si può pensare che facendo in questo modo si possa ottenere qualcosa”.

Davanti all’incapacità di trovare un soluzione politica e all’urgenza della situazione in piazza cosa succede ?

“Si va contro i principi della legge stessa portando una discarica, non solo in piena area del Parco del Vesuvio, ma anche distante poche decine di metri da centri abitati e da presidi ospedalieri . Non tutti i protestanti devono essere classificati come facinorosi o ribelli perche la maggior parte sono professionisti ,mamme e studenti che difendono per i propri diritti. Cerchiamo di tenere lontani i ribelli, ma è difficile. Chi fa parte della lotta pacifica, come le mamme vulcaniche , non viene scoraggiato dalle pietre, dalle bombe carte, ne da altra forma di violenza perche è un loro diritto stare qui a protestare”.

Giovanna D’Urso

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Triskel182

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