Emergenza Rifiuti. Un esposto per rivendicare i propri diritti

La contestazione pacifica dei 3mila cittadini vesuviani, contro l’apertura di Cava Vitiello e l’ampliamento di Cava Sari, continua nonostante il Governo appaia incerto sul da farsi. Le proteste, in strada e alla rotonda di via Panoramica, sono accompagnate da lunedì anche da un esposto presentato presso la Procura di Nola. L’esposto è un lavoro di denuncia da parte di un gruppo di lavoro costituito da 6 avvocati di Terzigno . Tra gli avvocati che hanno sottoscritto il documento c’è Maria Rosaria Esposito.

Lunedì è stato presentato l’esposto di denuncia alla Procura di Nola, perché ne è stata avvertita la necessità?

“Questo documento è frutto di un lungo e duro lavoro principalmente dell’avvocato Angelo Bianco. Infatti è stato modificato varie volte e solo lunedì siamo arrivati alla versione definitiva. Difficile è stato soprattutto trovare dei rappresentanti di associazioni locali con potere di firma visto i tempi brevi. La versione ufficiale è stata redatta domenica sera e presentata in Procura lunedì mattina con la speranza che il giudice ci dia ragione. Finora non abbiamo ancora avuto risposta , ma sappiamo tutti che la giustizia italiana ha tempi non molto veloci.”

Come si può leggere nel documento dell’esposto, il vostro gruppo di lavoro si appella alla Legge per la tutela del territorio. Legge che, per quanto riguarda la questione discariche (123/2008) , appare

controversa.

“Si, ci troviamo di fronte a una legge che ha istituito termovalorizzatori e discariche ( tra cui Cava Sari e Cava Vitiello) bloccando ogni strada legale. Per questo non è stato facile trovare il modo con cui attaccare questa enorme macchina, che va contro di noi, poiché pone molti ostacoli. Non ci possiamo appellare alla Corte dei Conti per la legittimità degli atti, si può presentare ricorso solo al TAR e DEL LAZIO secondo i termini non di 60 ma di 30 giorni e, in caso di sentenza positiva , l’opera di costruzione non verrebbe arrestata. Non dimentichiamo che non esiste impermeabilizzazione e inoltre possono essere depositati ogni sorta di sostanze pericolose dalle ceneri pesanti ai fanghi industriali. Noi siamo di fronte un mostro giuridico che non riusciamo ad attaccare. La legge 123 /2008 è stata fatta ad uso e consumo di pochi, studiata in maniera perfetta in vista di una situazione di emergenza che ora non esiste più. In assenza di emergenza, la legge continua ad esistere e noi non riusciamo a liberarci di essa. Il mostro noi già l’abbiamo ed è la Cava Sari. L’altra sarebbe una cosa veramente vergognosa perche è situata in un posto meraviglioso, un paradiso tra le piante, i pini, le viti che tutti dovrebbero vedere ma che è destinato a divenire la discarica più grande d’Europa”.

Ritorniamo all’esposto, chiedete il sequestro della viabilità esterna alla discarica di Terzigno . Per quale motivo ?

“Chiediamo il sequestro di una strada costruita tra le due cave per collegarle. Si tratta di una vera e propria autostrada, un mostro di cemento tra le viti. Essa è posta al di fuori del perimetro della zona di Interesse Strategico Nazionale e necessita, quindi, di un nulla osta del Parco nazionale del Vesuvio. L’opera, però , si presenta senza autorizzazioni e nonostante ciò è trafficata tranquillamente da autocompattatori. La strada che oggi conduce a Cava Sari è sterrata, mentre questa è un’ autostrada in piena regola chiusa al pubblico per motivi di pubblica sicurezza. Motivi non ben identificati. Inoltre è dotata di doppia illuminazione che costituisce una futura fonte di inquinamento da gas di scarico ed ottico nella zona più interna del Parco Nazionale del Vesuvio. Un parco è protetto da varie leggi che pongono dei divieti per la protezione di flora e fauna, ma se in un parco si mette una bomba ecologica con un autostrada illuminata per arrivarci è chiaro come tutto risulti un controsenso. Noi speriamo che questi dati vengano considerati dal giudice validi per porre sotto sequestro e considerare l’opera abusiva”.

Vi appellate alla Legge anche se in questi giorni è stata più volte derogata?

“In questi giorni ci sono state le deroghe più eclatanti e la legge 123/2008 ci rende diversi da tutti gli altri cittadini italiani sconvolgendoci e facendoci arrabbiare ancora di più. Essa stessa viola i principi fondamentali della Costituzione. L’onorevole Fini e alcune trasmissioni televisive hanno criticato aspramente il gesto di bruciare il tricolore italiano. Certo, non è un atto bello da vedere ma in questo momento i popoli di Terzigno, Boscoreale, Boscotrecase e Trecase sono soli e non si sentono italiani. Non ci si deve stupire se in un dato momento storico noi non ci sentiamo italiani. Ci riconosciamo solo nel nostro territorio e lo difendiamo. Quando le cose si metteranno a posto,quando non ci dovremmo più difendere dalle forze dell’ordine e dallo Stato, allora la bandiera avrà un senso. Fateci diventare un’altra volta italiani ridandoci i stessi diritti, i stessi doveri , le stesse regole del resto d’Italia”

Triskel182

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